giovedì 12 agosto 2010

X Agosto

"E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!"

                 (G. Pascoli, X Agosto)

Anche quest'anno la pioggia di stelle cadenti nella notte di S. Lorenzo c'è stata! G. Pascoli la definì come un pianto di stelle poiché gli ricordava il giorno della morte del padre, avvenuta proprio il 10 agosto del 1867. Questo spettacolo insolito ha comunque da sempre incuriosito e meravigliato l'Uomo. E forse, purtroppo, è rimasto uno dei pochi motivi per cui vale la pena alzare il capo e puntare gli occhi al Cielo (nella speranza che si realizzino i nostri sogni..). Si tratta di meteore, minuscole particelle di polvere (da qualche micron a qualche centimetro di dimensione), residuo di comete o asteroidi. In particolare le stelle cadenti della notte di S. Lorenzo (perseidi) sono dovute al fatto che la Terra, orbitando intorno al Sole, passa piuttosto vicina all'orbita della cometa Swift-Tuttle. Le minuscole particelle di detriti che la cometa si è lasciata alle spalle entrano in collisione con l'atmosfera terrestre, riscaldandosi ed incendiandosi, fino a consumarsi, producendo l'effetto di una striscia luminosa di luce, come di una stella che "cade".

Siamo all'Osservatorio Naturalistico Valmarecchia (Montebello di Torriana). Ad inizio serata tramontano tre pianeti; sono Venere, Marte e Saturno. Stanno formando un triangolo isoscele che punta in direzione del tramonto, ad ovest. Dalla parte opposta (Est) Giove sorgerà più tardi accompagnato da Urano. Sembra una congiunzione astrale degna del 2012! La Via Lattea volteggia a perpendicolo sopra le nostre teste attraversando le costellazioni di Cassiopea, Cigno, Aquila, Sagittario e Scorpione.. Al suo interno numerose stelle, nebulose e ammassi.. L'ammasso aperto M11, la nebulosa planetaria ad anello della lyra (M57) e tanti altri oggetti da osservare al telescopio, tra cui anche la nostra galassia gemella, quella di Andromeda (M31).
Tra una osservazione e l'altra qualche stella cadente.. Eccone una che attraversa la costellazione del Cigno.. Ed eccone un'altra in Cassiopea.. Insomma, c'è anche il tempo di esprimere qualche desiderio al cospetto di queste rapide scie di lucine luminose. Tra l'altro la stessa parola desiderio, dal latino "de sideribus", pare significhi proprio "stare sotto le stelle in attesa", così come i soldati (desiderantes) del De bello Gallico stavano sotto le stelle ad aspettare gli amici che avevano combattuto durante il giorno..

Mi auguro che chiunque di voi abbia avuto almeno un pensiero positivo in cui sperare, e che il maggior numero di desideri si possa realizzare.. L'anno prossimo la notte di S. Lorenzo le stelle cadenti saranno ancora lì, pronte a farci sognare!

domenica 8 agosto 2010

Finalmente la Via Lattea..

Qualche giorno fa ho avuto la fortuna di essere ospitato sull'altopiano della Sila, in Calabria. A più di 1000 m di quota, lontano dalle luci cittadine, il cielo sereno.. Potete immaginare anche da soli lo spettacolo che si è sprigionato ai miei occhi! Il crepuscolo si porta dietro l'azzurro ceruleo del cielo ed a poco a poco, come delle piccole luci lontane appaiono le stelle. Giusto mezz'ora per fare il buio completo in cielo, mezz'ora per abituare l'occhio alla visione nell'oscurità quasi totale e il numero delle stelle è raddoppiato, triplicato.. quintuplicato! Le costellazioni che dapprima apparivano nitide e ben distinte, non si distinguono più bene, immerse in un letto sempre più fitto di stelle. E finalmente eccola lì! Impalpabile ed allo stesso tempo netta e nitida.. Ciò che gli antichi avevano la fortuna di vedere sempre molto bene e che alcuni di noi, in queste generazioni, non riescono a vedere in tutta la loro vita: è la Via Lattea! Diverse volte ho visto la Via Lattea in vita mia, ma posso dire di non averla mai vista come in questa occasione. Era come se una nuvola stesse lì, ferma davanti alle stesse costellazioni, quasi ad ostruire la vista delle stelle più luminose.. E' veramente facile rendersi conto di come mai gli antichi abbiano usato parole come Via Lactea (Via del Latte dal latino) o Galaxias (dal greco, latteo) per dare un nome a questa scia più chiara e luminosa del cielo. Bisogna trovarsi davanti allo stesso spettacolo e tutto diventa chiaro.. diventa chiaro il motivo per cui l'uomo primitivo alzando gli occhi al Cielo era capace di meravigliarsi, di stupirsi, ma anche di spaventarsi e provare timori. Davanti a tutto questo la curiosità non può non sentire un richiamo. La ricerca della verità, della realtà che ci circonda probabilmente è nata in tempi antichi, quando l'Uomo ha capito di non essere solo una scimmia, ma un essere in grado di provare stupore anche solo alzando gli occhi al Cielo..
Io non sono in grado di sapere cosa provò l'Uomo quando per la prima volta si guardò intorno.. Io posso solo dire che l'altra sera, in un posto sperduto d'Italia, con i soli miei occhi ed un semplice binocolo, mi sono divertito come un bambino quando prende per la prima volta il suo gioco preferito.